RECENSIE – Chi non cerca, non trova: Alessandro Cattelan ci diverte nella serie Una semplice domanda, ma non ci dà risposte 

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Il conduttore televisivo Alessandro Cattelan sembra avere proprio tutto per essere felice: i soldi, una famiglia sana, l’apprezzamento del lavoro che fa… Comunque, non sa come rispondere quando sua figlia gli chiede: “Come si fa ad essere felici?”. Durante la serie Una semplice domanda, disponibile su Netflix, Cattelan intraprende un viaggio alla ricerca della risposta. Benché questo viaggio ci porti verso grandi nomi come Roberto Baggio, Paolo Sorrentino e Gianluca Vialli, alla fine rimane sempre lui il protagonista. Meno male, diremmo, perché Cattelan riesce con la sua spontaneità a rendere divertente una serie che manca contenuto. 

Il grande Cattelan show 

“Come si fa ad essere felici?” – Ecco il punto di partenza della serie Una semplice domanda con Alessandro Cattelan, anche conosciuto come presentatore di X Factor, come protagonista. Durante sei puntate di più o meno 30 minuti Cattelan affronta diversi temi (l’amore, i soldi, la religione …) con lo scopo di rendere più concreto l’immensità che è sottintesa con il soggetto della felicità. Questa suddivisione permette a Cattelan di fare interviste con ‘specialisti’ per quanto riguarda il tema di ogni episodio. Così vengono intervistati grandi nomi come il regista Paolo Sorrentino e gli ex calciatori Roberto Baggio e Gianluca Vialli. Oltre alle interviste con quei grandi nomi, possiamo anche ammirare Cattelan in suo ruolo come comico, prevedendo la serie in questo modo di un filo conduttore e un inquadramento delle interviste. Qualche esempio sono la sua partecipazione al X Factor dell’Ungheria e il suo tentativo di fare bungee jumping con un prete.  

Sia durante le interviste che mentre sta facendo il comico (a volte sta addirittura facendo il comico anche durante le interviste), Cattelan rimane sempre al centro dell’attenzione. Guardando Una semplice domanda riceviamo così qualche informazione sul conduttore televisivo. Innanzitutto impariamo che ha sempre una metafora pronta per descrivere una situazione. Dopo che lui ci ha spiegato come un campo di golf può essere un’ottima metafora per la vita (“… e fai tutto questo per finire in una buca”), le vogliamo provare anche noi, le metafore. Permettici di prendere questa serie come una metafora per la vita. Come nella vita, c’erano dei momenti di speranza in cui pensavamo di avvicinarci al Sacro Graal della felicità. La storia commovente di Gianluca Vialli, ex calciatore della Juve che ha dovuto affrontare la diagnosi di un cancro incurabile, è un ottimo esempio di un approccio interessante che ci fa pensare. Guardando la morte in faccia, Vialli ci spiega come ‘ottimizza’ il tempo che ha ancora su questa pianeta e come è strano che bisognava il cancro per poter apprezziare di più la sua vita. Per un momento, anche Cattelan è rimasto in silenzio.  

C’erano anche momenti di delusione, in cui ci chiedevamo perché la serie esistesse. Momenti in cui la domanda principale della serie sembrava essere solamente un’ottima scusa per incontrare persone famosissime e fare cose incredibili. 

Comunque, sempre come nella vita, c’erano anche momenti di delusione, in cui ci chiedevamo perché la serie esistesse. Momenti in cui la domanda principale della serie sembrava essere solamente un’ottima scusa per incontrare persone famosissime e fare cose incredibili. Prendiamo ad esempio il mermaiding. Per dieci minuti vediamo come Cattelan si diverte nell’acqua, vestito come una sirena, durante un corso introduttivo del mermaiding. Come un mascalzone fa ridere le sue compagne di classe e allo stesso modo la serie sembra più volte piuttosto essere un rimedio per la sua crisi di mezza età che un programma che ci porta verso delle risposte alla domanda “Come si fa ad essere felici?”. Anche durante le interviste l’energia di Cattelan non è compatibile con la pazienza che ci vuole per un’indagine approfondita. Però dobbiamo ammettere che Netflix ci aveva avvertito: la serie non è segnata come documentario, ma come feelgood. E su quello siamo d’accordo, è vero che ci si diverte guardando l’entusiasmo di Cattelan.  

La seconda cosa che impariamo sulla persona di Cattelan è la sua capacità di rendere divertente qualsiasi programma, anche se manca contenuto. E in questo modo forse ci dà addirittura una parte della risposta sulla domanda centrale: la felicità non si trova in una risposta ben contornata, ma la possiamo trovare nel viaggio e nelle piccole cose. È quello che dimostra anche il seguente dialogo tra l’istitutrice e Cattelan durante i dieci minuti del mermaiding. 

La felicità si trova nel viaggio 

Istitutrice: C’è una sola regola fondamentale nel mermaiding. 
Cattelan: Non parlare del mermaiding. 
Istitutrice: No, quello è fightclub. 

Inscenato o no, fa ridere. In un modo simile Cattelan riesce nel corso della serie sempre a creare delle situazioni ludiche, anche grazie a un casting ponderato. Pensiamo ad esempio al personaggio di Don Pietro, un prete sorridente che appare più volte nella serie e con cui Cattelan fa il bungee juming per scoprire se la felicità ha da fare con la finitezza della vita. Non vediamo ogni giorno un prete in un costume di bungee jumping e quando escono, in un momento profano, le parole “belle ca…” dalla sua bocca, è difficile nascondere un sorriso. 

Non vediamo ogni giorno un prete in un costume di bungee jumping.

Una semplice domanda dimostra che domande semplici non risultano in risposte semplici, o addiritura, in risposte in generale. Alla fine, il povero Cattelan torna a casa per dire a sua figlia, che non ha trovato una risposta alla sua domanda. Quando la figlia risponde “Ma quale domanda?”, ci siamo assicurati che la domanda era effettivamente un’ottima scusa per incontrare persone famosissime e fare cose incredibili. Rimane che la felicità si trova sempre nel viaggio. E visto che soprattutto il viaggio è importante, concludiamo con un piccolo spoiler per quanto riguarda il bungee jumping: alla fine, nessuno salta. Pensiamo che sia la metafora perfetta per la serie: Era divertente stare sul ponte con Cattelan ma non ha mai saltato per fornirci di una risposta approfondita su la semplice domanda

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